Tra tanti concerti nella lunga storia del coro ricordo in particolare uno strano ma simpatico episodio che mi è rimasto impresso: si tratta del concerto di Lova – Campagna Lupia, una piccola località sulla statale Romea.
Era l’inizio dell’estate del 1991 e il coro era stato invitato nell'ambito della sagra patronale del paese che si svolge nell’ultima settimana di Giugno.
Quella sera abbiamo eseguito il nostro classico repertorio di montagna alla presenza di tre o quattro spettatori oltre ai nostri accompagnatori, quasi sempre presenti ad ogni concerto.
Infatti per la concomitanza con lo svolgimento della festa, all’esterno la presenza dell’attrazione delle giostre e per una scarsa pubblicità, ci siamo ritrovati la sala desolatamente vuota.
Nonostante questa defezione dovuta all’infelice orario coincidente con lo svolgimento della sagra, nel piccolo centro di poco meno di 500 anime, tutto stava andando abbastanza bene, fino a quando ad un certo punto, nel bel mezzo di una canzone, ci siamo ritrovati completamente al buio.
Era andata via improvvisamente la luce per un black-out e senza potersi riferire attraverso il contatto visivo con il maestro, come se niente fosse, tutti i coristi hanno continuato, senza la minima incertezza, con l’esecuzione del brano.
Nonostante la breve esperienza temporale del coro, la forza del gruppo è stata quella di non farsi prendere dal panico e di continuare il canto fino alla fine, cosa molto apprezzata dai, anche se pochi, spettatori presenti in sala e sopratutto dal maestro, dimostrando così una grande maturità e buona padronanza di se, degne di un grande coro navigato.
Roberto.
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